Midnight shadows
Q: Quando ha concepito Midnight Shadows?
A: La prima idea per Midnight Shadows era molto confusa, embrionale. Ricordo pefettamente, era la tarda estate del '72. Ero ospite di una coppia di amici galleristi al Village (NY n.d.r.) e si discuteva di questo nuovo impulso pop-comic nel graffitismo e in altri lavori dada-concettuali (...) e quindi Frances (Frances Halloway n.d.r.) aveva la casa letteralmente rivestita di fumetti. Di supereroi perlopiù. Immagino che quell'imput grafico ossessivo, unito alla vista dei tetti che si godeva dalla finestra della toilet abbia lavorato nel mio inconscio fino a generare il concept di Midnight Shadows.
Q: Che effetto le fece l'immediata ascesa nelle quotazioni che ottenne l'opera fin dalla prima presentazione alla critica? (4 aprile 1973 - GroundArt Gallery 127 st. NY NY)
A: Ovviamente restai sorpreso e scioccato da quell'accoglienza. Ancor più dalla valutazione economica che da quella artistica.
Q: Lei aveva regalato l'opera a Frances Halloway in cambio di una giacca di velluto con le toppe che le piaceva particolarmente. Si pentì di quella scelta quando Midnight Shadows fu battuta all'asta per 763.000 dollari pochi giorni dopo?
A: Diciamo che rimasi scioccato, come ho detto prima.
Q: E' vero che dovettero sedarla a distanza con una carabina a narcotico?
A: Comprendo la finalità provocatoria delle sue domande, ma ho superato quel periodo. Midnight Shadows è un prodotto della mia creatività, e questo conta più di tutto.
E Frances prima o poi vorrà indietro quella giacca, allora rideremo.
Q: Ma lei non...
A: Mavafanculo.
1 commento:
geniale
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